È convinzione comune che non si può mai dire «se io avrei», e che questa frase sia sempre un errore grave.
Ci sono anche alcuni meme piuttosto popolari sui social che stigmatizzano la costruzione se+condizionale come qualcosa che fa accapponare la pelle.
Invece, dire «se io avrei» può essere corretto, e in certi casi è l’unica forma possibile
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza sul modo condizionale, sulla congiunzione se, e su come utilizzarli insieme in maniera opportuna.
Gli utilizzi più noti del condizionale
Solitamente usiamo il condizionale per indicare una situazione ipotetica, cioè che si verifica quando ci sono determinati presupposti. Per esempio:
Se fossi alto due metri, giocherei a basket.
In questo caso, la situazione principale “giocare a basket” va al condizionale giocherei, mentre il presupposto “essere alto due metri” si esprime con il congiuntivo fossi.
Quindi, scrivere: se sarei alto due metri, giocherei a basket è senza dubbio un errore.
Altre funzioni del condizionale
Un’altra funzione molto importante del condizionale, quella che spesso genera equivoci, è esprimere il futuro nel passato.
Immaginiamo di aver ricevuto un invito ad un webinar durante il quale ci piacerebbe intervenire in diretta:
Mi hanno invitato ad un webinar molto interessante. Ora telefono agli organizzatori per chiedergli se ci sarà l’opportunità di intervenire in diretta.
La forma verbale corretta per questa situazione futura è l’indicativo futuro: se ci sarà.
Ora invece immaginiamo di raccontare questo episodio come se fosse avvenuto nel passato:
Mi invitarono ad un webinar molto interessante. Allora telefonai agli organizzatori per chiedergli se ci sarebbe stata l’opportunità di intervenire in diretta.
In questo caso, per esprimere correttamente il futuro nel passato, occorre il condizionale passato: se ci sarebbe stata.
Il significato della congiunzione se
Quindi, la congiunzione se ha almeno due significati.
- introduce la frase condizionale: se fossi alto due metri, giocherei a basket
- esprime il futuro nel passato: chiesi agli organizzatori se l’indomani ci sarebbe stata l’opportunità […]
Il futuro nel passato non è l’unico caso di utilizzo corretto della costruzione se+condizionale.
Le interrogative indirette
L’esempio precedente mostra un esempio molto comune e assolutamente corretto della costruzione se + condizionale: l’interrogativa indiretta.
Ora torniamo al webinar e immaginiamo di fare quella telefonata agli organizzatori. Possiamo fargli la nostra richiesta in modo diretto, utilizzando l’indicativo presente:
Vi domando una cosa: posso intervenire in diretta?
Oppure, possiamo utilizzare il discorso indiretto, attraverso il condizionale presente
Vi domando se potrei intervenire in diretta
In questo caso, l’uso del condizionale presente se potrei è assolutamente corretto e comunica dubbio, incertezza, una richiesta timida.
Invece, utilizzando l’indicativo, la frase comunica una volontà più forte:
Vi domando se posso intervenire in diretta
Dal punto di vista grammaticale, entrambe le forme sono corrette.
Se cambia il verbo, cambia l’intenzione
Altri esempi di interrogative indirette in cui è lecito utilizzare la costruzione se+condizionale presente sono:
Non so se avrei voglia di uscire dopo una cena così sostanziosa.
Mi chiedo se farei bene a prendere l’auto per andare in centro nell’ora di punta.
Vorrei capire se andrei fuori budget comprando la versione full-optional.
In casi come questo, si può dire se avrei, anzi è la forma più corretta.
Ancora una volta, l’uso dell’indicativo (presente o futuro) conferirebbe al periodo un’intenzione maggiore.
Non so se avrò voglia […]
Mi chiedo se faccio bene […]
Voglio capire se vado (oppure se andrò) fuori budget […]
Quindi, le tre forme al condizionale, presente e futuro sono comunque corrette, ma ciascuna dà alla frase una diversa sfumatura di significato.
Naturalmente lo stesso non può dirsi nell’esempio del giocatore di basket. Una costruzione come: se ero alto due metri, giocherei (oppure giocavo) a basket è senza dubbio sbagliata.
Quindi, la prossima volta che incontriamo una costruzione del tipo se+condizionale, prima di gridare all’orrore grammaticale, fermiamoci a contestualizzare la frase: esprime una situazione ipotetica o una domanda indiretta?
Se ci suona strana, proviamo a sostituire il verbo incriminato con l’indicativo. Se funziona ancora, molto probabilmente è corretta.